giovedì 23 aprile 2009

COMUNICAZIONE DEL SEGRETARIO USCENTE

Successivamente alla ufficializzazione del coordinamento cittadino del PDL, gli arredi, i suppellettili e gli accessori storici del Circolo Giorgio Almirante di Sannicola, saranno consegnati ai rappresentanti di AN che avranno aderito al nuovo partito, facenti parte del coordinamento stesso.
Il segretario uscente
Tony Ingrosso

mercoledì 18 marzo 2009

Da Unità.it - ASSUNTA ALMIRANTE: «Il partito unico è un errore. Molti non lo voteranno. E Fini non sarà il numero 2»



di Natalia Lombardo

Donna Assunta Almirante, anziana ma energica vedova del fondatore dell’Msi, è critica anche sulla fusione di An nel berlusconiano Pdl.
La convince questo partito, il Pdl?
«Non lo vedo bene. Sono per creare alleanze, ma ognuno deve rimanere con la propria identità. Anche perché prima o poi ci sarà uno scontro interno e bisogna vedere se la gente lo voterà di nuovo quel partito».

Crede che saranno in molti in An a non votare Pdl?
«Eeeeh, hai voglia! Tantissimi non voteranno più o sceglieranno altri. E poi si sono divisi i dissidenti: la Poli Bortone ha fatto il suo movimento per il Sud dicendo: “non sono io che me ne sono andata, sono stati gli altri ad andarsene”. Sono d’accordo con lei, e così Storace...».

Storace raccoglierà voti a destra?

«Non so, Ma questa legge elettorale per le europee è una dittatura. Io voglio scegliere le persone, le preferenze. I simboli sono come graffiti, io voto quando vedo la bandiera, e scelgo gli uomini competenti, capaci, ma non basta che lo sia una persona sola. E rimpiango i vecchi».

Suo marito?

«Non solo Almirante, ma anche tanti nell’Msi, come Pazzaglia, o dirigenti della Dc e del Pci, persone come Berlinguer, uno che sapeva politicamente ciò che faceva. Non per niente sono 60 anni che regge la nostra Costituzione. Adesso se batto le mani per qualcuno è un miracolo».

Come vede Gianfranco Fini: il suo “figlioccio” rischia di finire in secondo piano nel Pdl?

«Fini non lo vedo come numero 2, l’avrei visto restare al suo posto come numero 1, magari accanto a Berlusconi, ma con la sua identità. Io sono per l’alleanza ma non per il partito unico; hanno deciso così, ma non sono d’accordo. Del resto non ho mai avuto la tessera di An».

È rimasta male nel vedere Giorgio Almirante fuori dal Pantheon del Pdl?

«Si vede che non conoscono la loro storia. Si sono dimenticati che è stato Almirante a creare loro. Rinnegano il padre e magari si ricordano della signora della porta accanto. Sono abituata alle amarezze e alla mancanza di riconoscenza, e da credente, dico: chi sputa in cielo prima o poi in faccia gli torna».

Lei non si candida, ma chi voterà alle Europee? Storace?

«Dipende, se Storace porta uomini in gamba. Ma potrei votare anche altri partiti, sa?»

L’Udc, o addirittura il Pd?

«E perché no? Io voto i cervelli e sono di mentalità allargata. Compro sempre l’Unità. Su alcune cose sono d’accordo».

martedì 17 marzo 2009

Domenica 15 Marzo 2009 - ADRIANA POLI BORTONE HA PRESENTATO IL MOVIMENTO "IO SUD" A TRICASE


“Inquinamento, tumori, tutto ha avuto un prezzo: qualche migliaio di posti di lavoro! Ma il lavoro deve avere i termini dell’economia sostenibile, ci dobbiamo ribellare rispetto a violenze che sono state fatte sul nostro territorio!”

Tricase (Le), 15 marzo 2009: Bari, Lecce, Brindisi e oggi Tricase, dove oltre 600 persone hanno atteso al Cinema Aurora il discorso di Adriana Poli Bortone - presidente e fondatrice del Movimento “IO SUD”.

La presentazione è stata fatta dall’On. le Antonio Lia, il quale ha precisato “io sono sempre stato uomo della Democrazia Cristiana, sono stato anche un cattolico di sinistra, e oggi mi chiedono cosa ci faccio vicino ad Adriana: noi siamo uniti per il Sud, gli obiettivi sono comuni, perché non dovremmo stare assieme?”

La fondatrice ha iniziato il suo – come solito – accorato discorso alla platea ponendo l’accento sulla necessità di razionalizzare le presenze sul territorio di enti ed unioni territoriali, conferendo ad ognuno una sua funzione, per evitare inutili accavallamenti e sperpero del danaro racimolato con le tasse dei cittadini. Province, aree metropolitane, aree vaste, e poi ATO dei rifiuti, ATO delle acque, servono troppo spesso ad “elargire danaro ai molteplici consigli di amministrazione, magari privandone le ragazze madri che muoiono di fame e vanno ai comuni a chiedere un contributo!”.

Non è contraria al federalismo, Adriana Poli Bortone; semplicemente non comprende come questo Governo abbia potuto “iniziare dalla fine”, dal federalismo fiscale, decidendo solo quali sono le tasse che vanno pagate rispettivamente ai comuni, alle province, alle aree metropolitane. In ossequio solo alla pretese di “una Lega Nord fortissima, che ha saputo imporre il suo potere, e che non ci si è posti problemi di coerenza quando – dopo aver sparlato per anni di “Roma ladrona” – con la stessa legge sul federalismo - conferiva a “Roma capitale” una serie di funzioni, pagate con ulteriori tasse estorte ai cittadini. Perché, come se non bastassero le tasse che già attualmente gravano sui cittadini, oggi a quelle convenzionali se ne aggiungono altre così dette “di scopo”, quelle, cioè, che sono necessarie per fare qualcosa che con le tasse “normali” non si riesce fare”.
Un federalismo fiscale che è contrario anche alle iniziative che alcuni Comuni avevano preso, per venire – nel loro piccolo – incontro ai cittadini: “Noi a Lecce abbiamo riabbassato l’IRPEF, ritenendo il “bene casa” un bene primario, e lo abbiamo fatto da soli, senza che nessuno ce lo dicesse. Ma oggi l’Irpef viene pagata tutta al governo centrale, che con quel gettito riesce a rispettare il patto di stabilità con l’Europa, ma allo stesso tempo priva i Comuni di quel 40% che dovrebbe loro spettare, ma che – in attesa che venga loro restituito – non possono utilizzarlo per offrire servizi ai cittadini. I sindaci non sanno su quale danaro possono contare per offrire servizi, e questo è dannosissimo per tutti, ma in modo particolare per le amministrazioni del sud. Noi infatti non possiamo contare sui grossi insediamenti, sulle grosse industrie, possiamo contare solo sui soldi delle tasse dei cittadini, soldi che di fatto non abbiamo noi, ma il governo centrale. E allora, potevamo noi votare questo federalismo?”

Ma la critica non è rivolta solo al Governo, che pure ha la colpa di aver paventato una “perequazione infrastrutturale teorica”, prevedendo solo un osservatorio per conoscere quali sono le infrastrutture che mancano nel sud, anziché programmare interventi operativi; un attacco preciso tocca anche “agli imbelli della Regione Puglia”, che per incapacità nella rendicontazione hanno obbligato allo stallo ed all’inutilizzo gran parte dei fondi FAS, legittimando l’intervento del Ministro Castelli che ha deciso di dirottare al Nord ben 63 miliardi, soldi che l’UE aveva dato al SUD, anzi, solo a 4 regioni del Sud, ma che – piuttosto che restituirli a Bruxelles, vengono utilizzati per la Torino - Lione, per l’interramento della stazione di Pavia. E per lasciare le nostre stazioni in una situazione da Far-West.
“La Lega ha tutto l’interesse ad aumentare il divario nord-sud, perché così finalmente si giustifica la secessione, e la creazione di una macroregione del nord”; ma questo dipende moltissimo dai governi locali del Sud, dal fatto che Puglia, Campania, Basilicata, Calabria non riescono a mettersi assieme per programmare. “Dalla Regione Puglia hanno dovuto inventarsi 3 notti bianche per “investire” 7 milioni di euro che altrimenti sarebbero tornati all’Europa. Ma non era meglio investirli in lavoro per i nostri giovani?.... E’ una disgrazia vedere che sono tanti i danari che l’UE dà e che noi non riusciamo a utilizzare, per creare cose che rimangono sul territorio, non “cosette” che dopo 2 anni spariscono! La strategia di Lisbona prevede interventi per i giovani e per le donne, 2 obiettivi che altre zone dell’Europa hanno già conseguito, mentre noi in Puglia non riusciamo a fare nemmeno un bando per l’utilizzo di questo danaro”.

“Quello che vogliono i territori del nord è egoismo puro per la loro terra, non il federalismo! Io avevo proposto il principio della territorialità del fisco, guardando a quello che hanno fatto per anni FIAT, Enichem, Montedison, e gli altri grossi insediamenti industriali che hanno depauperato il nostro territorio, monetizzando il rischio. Inquinamento, tumori, tutto ha avuto un prezzo: qualche migliaio di posti di lavoro! Ma il lavoro deve avere i termini dell’economia sostenibile, ci dobbiamo ribellare rispetto a violenze che sono state fatte sul territorio! Se L’ILVA ha avuto interesse a stare qui, e al limite quando vede che c’è qualcosa che non va minaccia di licenziare un po’ di lavoratori, allora è qui che deve pagare le tasse, non dove ha la sede legale! Se stanno qui ed inquinano qui, allora è qui che devono pagare le tasse: questo è federalismo!”

Ecco allora la definizione dello spazio nel quale si colloca il neonato Movimento. “C’è molto interesse per questa idea, che non è solo trasversale, ma inclusiva, che vuole includere chiunque ha il desiderio di fare qualcosa per il Mezzogiorno; non solo i delusi non solo dalla politica, ma anche gli amministratori capaci, i delusi dalla mancanza di concretezza. Io con i miei 40 anni di politica alle spalle mi posso anche consentire di sparigliare le carte! Consentitemi di dire che chi prende 100.000 preferenze, con 3 ministri presenti sul territorio, se ha da dire qualcosa lo può fare anche ad alta voce! Sarebbe stato più facile andare a contrattare con il mio partito, per ottenere qualcosa; ma io non mi sono venduto il mio territorio. Anzi, ho provato a dirlo a qualcuno che era necessario cambiare qualcosa, qualcuno che però non ha intesto sentire. Ed ho aspettato oltre 2 anni per vedere se questo qualcuno – di cui non occorre fare il nome - comprendeva l’importanza della questione meridionale. Ma non è accaduto nulla. Qualcuno dice che sono vecchia, ma io non mi offendo: avessero tutti i vecchi la passione che ho io! Non mi posso offendere per avere alle spalle 40 anni di politica, 40 anni dei quali non rinnego nulla, ma proprio nulla, a differenza di qualcuno che ogni giorno sente la necessità di cancellare qualcosa dal suo passato politico. Negli anni ho dato rispetto agli avversari e l’ho avuto. Quando c’è intelligenza, volontà, capacità di analisi, barriere non ce ne sono. E qui da noi, di gente capace ne abbiamo tantissima: nelle industrie del nord, nelle università italiane, ovunque - fuori da questo territorio - siamo valorizzati; ma lo possiamo fare sul nostro territorio tutto questo, o dobbiamo continuare a regalare tutto questo al resto d’Italia?

Allora, io ho fatto solo questo conto, che non era difficile da fare: se al Nord c’è un soggetto che recupera l’identità del territorio, perché non può esserci qui un qualcosa di cui essere fieri? Ecco allora perché vi chiedo di stare con questo movimento, che sarà tanto grande quanto lo vorrete fare!”

venerdì 13 marzo 2009

POLI BORTONE:"MAGGIORE ATTENZIONE ALLE FAMIGLIE, ASSEGNO SOCIALE PER LE CASALINGHE"

Lecce (salento) - Più che di ammortizzatori sociali,  che potrebbero rappresentare solo un pannicello caldo per la temporaneità e la precarietà dell’interveto, occorre- interviene la Sen Poli Bortone - riprendere l’intero tema del welfare a partire dalle famiglie e dalle casalinghe.

“Personalmente ritengo più utile un intervento economico diretto che sostenga il lavoro di cura delle casalinghe piuttosto che un sussidio di disoccupazione che, sia pur senza generalizzare, potrebbe incentivare pigrizia e lavoro sommerso.

L’assegno alle casalinghe, una mia antica battaglia, verrebbe anche incontro a quel problema sociale che dovrebbe far porre l’attenzione sulla famiglia quale nucleo essenziale di una società ordinata.

Capisco bene di andare contro corrente ma penso che sia dovere di ciascuno di noi che fa politica, dare delle soluzioni che siano legate alla emergenza di oggi.  

Sicuramente una emergenza è proprio quella delle nuove povertà che non sono le povertà materiali ma anche, o forse principalmente, le provertà immateriali degli affetti”

 

domenica 8 marzo 2009

PRESENTATO OGGI A LECCE IL "MOVIMENTO PER IL SUD" : CLAMOROSO SUCCESSO!

Quando la senatrice Adriana Poli Bortone sale sul palco è visibilmente commossa; la sala dell'Hotel President è piena all'inverosimile e la coda di gente si prolunga, senza soluzione di continuità, fino all'esterno. Se il centrodestra che si riconosce nel Pdl si avvia ad una prova di forza elettorale, il Movimento Sud oggi ha presentato il suo biglietto da visita. Ma non c'è spazio per le polemiche, è il giorno del battesimo di fuoco nella sua città; solo qualche frase che sembra più un sassolino tolto dalla scarpa che un attacco diretto: "Mi sembra che oggi siamo un tantino più numerosi di ieri", riferendosi appunto al congresso provinciale di An nel quale si è consumata la spaccatura.Il discorso (che domani sarà on line su http://www.salentoweb.tv) della Poli è tutto incentrato sulla questione economica; meglio di altri, sembra aver compreso che le ansie e le aspettative dei cittadini meridionali guardano tutte verso la ricerca di una soluzione concreta per reagire alle tenaglie della crisi economica. "Non siamo accattoni, i quattro miliardi stanziati dal Cipe non bastano", giusto per chiarire che non saranno le prebende elettorali a farle invertire la rotta. L'impianto concettuale del nuovo corso politico è tutto incentrato sulla rivendicazione dell'orgoglio di un Sud che, nonostante abbia contribuito per la metà al successo del centrodestra, "non è amato da questo Governo". Nemmeno la Banca del Mezzogiorno piace alla senatrice: "non è immaginabile consegnare un nuovo istituto alle cordate settentrionali", dice in aperta polemica con il ministro Tremonti.


Lo sviluppo allora non può che passare da un ripensamento radicale di una certa cultura politica che spaccia per concessioni, assumendosene di conseguenza i meriti, quelli che sono i diritti di un territorio violentato anche da una politica industriale ed economica che ha messo in ginocchio le specificità produttive: l'artigianato, l'agroalimentare, il turismo. Ripartire dunque da misure concrete, come l'imposizione alla grande distribuzione di una quota pari al 40% di prodotti locali. Più in generale, la leader di Movimento Sud sembra intenzionata a recuperare quel concetto di economia sociale di mercato che la destra italiana aveva elaborato illudendosi di non finire stritolata nel neoliberismo (all'italiana) berlusconiano: una migliore distribuzione del capitale, che non può essere prerogativa dei soliti noti, una esaltazione dei vincoli cooperativistici e solidali in ambito produttivo, un sistema creditizio premuroso nei confronti delle famiglie e della piccola e media impresa che, come dice il presidente di Confindustria Puglia Di Bartolomeo "non si sente tutelata dalle politiche di questa maggioranza".

AN SI SCIOGLIE TRA LE LACRIME DI A.POLI BORTONE. IL CONGRESSO SANCISCE LA SPACCATURA TRA LA SENATRICE E IL PDL



Gerardo Filippo con il suo intervento memorabile, scatena il caos.
Adriana Poli Bortone: “Fine ingloriosa del partito”.
La senatrice abbandona il Congresso di An e i “suoi” gridano: “Venduti!”.

venerdì 6 marzo 2009

Lecce, IV Congresso Provinciale di An

Lecce (Salento) - Si terrà sabato 7 marzo 2009, ore 9.00 presso l’ Hotel President in  via Salandra 6 a Lecce il IV Congresso di Alleanza nazionale.

Nel corso dell’incontro, al quale parteciperanno, con diritto di voto e di parola, tutti i tesserati del partito si discuterà la mozione “Dalla Destra al Popolo della Libertà. Il partito degli italiani”, che ha lo scopo di dare vita al grande progetto politico del Popolo della Libertà.

“Alleanza Nazionale entra nel Popolo della Libertà – afferma il Presidente Provinciale Ugo Lisi - per fondare il partito unitario del centrodestra, il più grande partito della storia nazionale, il più grande partito europeo. An costruisce il Pdl, partecipa alla definizione di questo grande progetto politico, con un obiettivo chiaro: completare un percorso cominciato 15 anni fa, senza abbandonare la strada fin qui battuta. In questo momento che segnerà l’inizio di una nuova fase della politica italiana – conclude Lisi – il mio più sentito e commosso pensiero va alla figura di Pinuccio Tatarella, uno dei padri storici di Alleanza Nazionale che vedrà realizzato, a dieci anni dalla sua scomparsa, il suo progetto, politicamente lungimirante, di realizzare un partito unico di centrodestra, capace di coalizzare tutti i moderati italiani” 

 

 

martedì 3 marzo 2009

I VALORI NEGOZIABILI DI AN

Dal dibattito che si è sviluppato in questi giorni all’interno di AN è emerso, tra l’altro, che questo partito sta entrando nel Popolo delle Libertà con alcuni suoi valori “non negoziabili”. Ora non intendo minimamente polemizzare con nessuno, ma mi piacerebbe sapere di che valori di parli e soprattutto cosa si intende per valori “non negoziabili”. Ora capisco che l’espressione è suggestiva ed evoca atmosfere reaganiane e ratzingheriane, da duri e puri, ma prima di usarle si dovrebbe fare l’inventario di quanto è rimasto dopo le svendite promozionali di questi ultimi anni.

Leggo di politiche e idee di sicurezza, di identità nazionale, di Patria, di valore delle persone, di centralità della famiglia, di sussidiarietà,di economia sociale di mercato; e mi dico: no, non possono essere questi i valori “non negoziabili”. Sono gadget politici quotidiani e diffusi su ogni bancarella della politica. Se fosse per questi si potrebbe votare benissimo il PD o l’UDC di Casini. Intendiamoci, chi ricopre cariche politiche o spera di arrivarci ha ragione di fare propaganda. Un politico fa bene ad osservare percorsi tattici per arrivi strategici; ma le migliaia di osservatori e commentatori politici e i milioni di elettori di destra evidentemente vivono una condizione ideologica di disagio e hanno esigenze di fisiologia politica diverse. Ciò che non può essere negoziato in natura come in politica sono il padre e la madre, ossia le radici. E? di li che bisogna partire; il resto cambia con le stagioni. In AN dove l’evoluzionismo si è coniugato col relativismo della convenienza sull’unghia, a partire dal 1994, passaggio dopo passaggio, è stato, man che negoziato, addirittura negato e rinnegato tutto. Dall’ideologia alla fisiologia: ciò che non può essere negoziato sono i bisogni.

Come meridionale e come cittadino io non posso negoziare il mio diritto di vivere come i cittadini del resto d’Italia e il mio diritto di partecipare concretamente alla vita politica del Paese.

Non mi pare che questi “diritti-bisogni” siano contemplati nel partito del “predellino” nobilitato come “Popolo delle Libertà”, cui An va trionfalmente a confluire. Federalismo fiscale e nominalismo elettorale sono “vulnera” gravissimi per ogni cittadino del Sud specialmente.

Dal pantheon della destra italiana, per tornare ad An, non è scomparso soltanto Mussolini, ma anche Almirante; e se quest’ultimo si dedicherà un filmato nel congresso di dissoluzione del 27 Marzo, lo si farà per un ultimo raggiro politico nei confronti di quel numero ancora consistente di ex missini che in Almirante hanno avuto per anni il loro Nelson Mandela, ossia la guida dalla quale sono stati condotti fuori dalla segregazione politica, altrimenti detta con l’espressione commerciale “sdoganamento”. Almirante fra qualche anno sarà il razzista di Salò, il “fucilatore degli italiani”. Qui non si discute la necessità del movimento, del seguire insieme i mutamenti epocali, che obbligano ad adeguarsi; ma di doverlo fare senza mai mettere in discussione le proprie radici, anche quando esse hanno fatto crescere piante e rami non proprio belli e buoni, e senza barattare i propri bisogni. Molti punti forza del Fascismo e perfino dell’MSI oggi non sono più condivisibili, fra questi il razzismo, il nazionalismo, il corporativismo, l’estremismo, l’omofobia e la xenofobia; con cui bisogna confrontarsi in termini problematici, senza sommarie e superficiali rimozioni.

Ma il primato dello Stato, che nell’attuale crisi è tornato imperioso, la priorità del socialismi sull’individualismo più esasperato, il compito etico dello Stato, il controllo sui servizi primari, fra cui la sicurezza, l’ordine, la salute, l’efficienza delle strutture pubbliche, la difesa delle identità nazionale nel rispetto delle altre, la garanzia di difesa della fasce più deboli, per un uomo di destra, proveniente dal Fascismo- msi, costituiscono imprescindibile impianto di qualsiasi attività di governo. Assistiamo, invece, ad un Popolo della Libertà sempre più su posizioni ecclesiastiche, commercialistiche, antistataliste. Più che un partito è una fazione. Perfino il nome evoca situazioni comunali da Medioevo in cui da una parte ci sono i magnati(la corporazione dei politici) e dall’altra i ciompi(i cittadini esclusi).

Quanto agli uomini di An ormai “in liquidazione”- e parlo dei più rappresentativi- da anni non fanno che gli Yes-man di Berlusconi e in sott’ordine di Fini, perché politicamente dipendono da loro e non dall’elettorato. Essi sono passati dalle vertigini del “balcone”

all’autostop del predellino. E non si finga di non capire!

Gigi Montonato

mercoledì 25 febbraio 2009

Poli Bortone: Movimento per il Sud, ecco le prime nomine




IDEE IN MOVIMENTO...


Lecce (salento) - Subito dopo l’assemblea di AN, svoltasi sotto la guida del Commissario Regionale Francesco Amoroso, Adriana Poli Bortone incontra i giornalisti per annunciare a Lecce il neonato movimento “SUD”. Una conferenza per spiegare che ad appena 10 giorni dalla nascita “Sud” sta riscontrando larghissimo interesse.

E proprio in tema di interesse Adriana ha sottolineato: “La gente non ci chiede con chi intendiamo stare, la gente ci chiede che cosa intendiamo fare, che è un fatto molto più concreto in termini di obiettivo.” Con “chi” invece “Sud” vorrà stare lo si vedrà in un secondo momento e sarà dettato dagli obiettivi e dalle convergenze che si troveranno sugli obiettivi concreti.

Il movimento del sud rivendica una propria autonomia forte di pensiero e di azione e proprio con questa autonomia potrà crescere sempre di più perché sempre di più si potranno ritrovare le diverse anime che convergono su un tema: l’obiettivo di far rinascere realmente il mezzogiorno d’Italia attraverso le sue capacità auto propulsive. Adriana Poli Bortone ritiene che il movimento sud possa avere degli spazi politici larghi e talmente tanti che il movimento sta riscuotendo apprezzamenti pur non avendo fatto nessuna campagna pubblicitaria ma soltanto una presentazione a livello regionale a Bari ed attivato un portale web che nella sola serata di ieri ha registrato 370 iscritti.

L’interesse verso il “Sud” è tanto grande che varca i confini regionali tant’è che ci sono stati già incontri nella provincia di Matera e che nei prossimi giorni sono previsti altri incontri in Calabria con associazioni che hanno lo stesso spirito meridionalista e con cui il movimento della Poli si confronterà. Contatti si sono avuti anche dalla Campania e dalla Sicilia. “Il movimento per il Sud – ha commentato il sen. Poli – è una pietra nello stagno che è stata lanciata e che sta riscuotendo notevolissimo successo. Tutto questo ci conforta nel fatto che vogliamo sottolineare la nostra autonomia nella formazione del movimento stesso. Un’autonomia che non vuole essere la presunzione di ritenere che da soli si possa andare avanti fino in fondo per conseguire poi dei risultati politici ma non partitici sul territorio, ma ci conforta nel fatto che proprio il movimento da una forte agibilità politica perché nell’ambito del movimento, una volta che sono individuati degli obiettivi territoriali, su quelli obiettivi ci si può facilmente ritrovare con altri che hanno avuto delle altre esperienze di parte e che tuttavia avvertono anche loro così come stiamo avvertendo noi    l’esigenza di trovare degli spazi più ampi, di maggiore democrazia interna e di maggiore agibilità politica.”

Il movimento per il sud sta lavorando e si sta strutturando sul territorio ed a questo proposito Adriana Poli Bortone ha presentato un primo organigramma del nuovo movimento: Nicola Frugis insieme ad altri darà l’organizzazione territoriale per Brindisi, Antonio Lia sindaco di Specchia per il sud salento, Angelo Tondo responsabile provinciale per Lecce, Fausto Giancane responsabile per la Città di Lecce, per quanto riguarda Taranto, questa mattina è stato nominato responsabile provinciale il dr. Savino Torraco. Ed a proposito di adesioni il senatore Poli Bortone ha ribadito “non è che aderiscono gli scontenti di qualche cosa, ma nel movimento ci sono anche tanti i quali si erano completamente allontanati dalla politica. Perché noi qui, nel meridione, abbiamo tutta quell’aria del malessere che è l’aria del malessere interna ai partiti che si stanno in qualche modo costruendo, perchè non possiamo parlare di partiti tradizionali in quanto stiamo assistendo ad una composizione e già ad una scomposizione dei partiti.” Esplicito il riferimento di Adriana all’area del centrosinistra che si è composta nel tempo e si sta scomponendo in questo periodo.

“Il nostro movimento - ha concluso la fondatrice del movimento per il sud – trova consenso in quelle persone che fanno parte dell’’area dei malesseri’, del malessere personale e collettivo, di coloro che appartenevano ad una parte politica e non si riconoscono più in quella parte perché quella parte sta facendo dei percorsi che non sono dei percorsi condivisi o condivisibili. Ma anche l’area di tutti quanti coloro che si sono sentiti espropriati della preferenza, espropriati del voto, espropriati della loro capacità di poter individuare la persona che secondo loro li potesse al meglio rappresentare sul territorio.”

lunedì 23 febbraio 2009

Risposta alla lettera del segretario di F.I. di Sannicola

“Il PDL è cosa diversa dalla Destra. Io sto con Adriana Poli Bortone”…

Le mie ragioni affondano le loro radici, oltre che in principi di carattere politico, principalmente in fondamenti di natura culturale. Ad oggi, non riesco più a identificarmi nelle leaderships politiche nazionali, riconosco solo ed esclusivamente la supremazia di una donna dalla prospettiva fortemente valoriale, nonchè Senatore Adriana Poli Bortone e la figura umana, ancor più che politica, del Presidente del Consiglio e chi scrive, credetemi, è certamente uomo di Destra TRADIZIONALISTA e, al contempo, MODERNISTA.

Colpisce con forza, affermandosi, la netta frattura tra la mia personalissima concezione (ovviamente ancora non quella di tutto il circolo che rappresento i cui militanti saranno chiamati ad esprimersi) e una “compaesana” visione che pochi giorni or sono risuonava tra le righe di questa medesima rubrica, le cui distese parole facevano tuonare dall’ambone del mio paese, quel “colorito moralizzatore del villaggio”.

L’amico- collega- segretario cittadino di Forza Italia ha scelto di schierarsi in attacco, come punta di sfondamento nell’azione di offensiva “nullavendola e nullafondaia”, contro la “Senatrice del piagnisteo continuo”, come egli ha apostrofato. Nessun dubbio, quindi, sul suo “fuorigioco d’anticipo”, poichè non è nuovo a questi slanci oltre feudo.

I miei concittadini, da circa due anni, sopravvivono nonostante i continui, rocamboleschi funambolismi del patinato segretario , così come sopravvive ancora il miracolato assessore di sinistra, che in pieno consiglio comunale, riuscì a schivare una sedia lanciatagli sulla testa dal forzuto segretario.

Canzonature a parte, riprendo il discorso madre per spiegare brevemente la mia scelta di campo.

Nell’aprile 2007 sono stato nominato, in un congresso cittadino turbolento, alla carica di Presidente del Circolo di AN “Giorgio Almirante”, storica sezione missina di tante glorie e fasti nel passato, che ha saputo eleggere il primo sindaco del MSI d’Italia.

L’eredità, di cui con ostinazione mi son fatto carico, era quella di un Partito inverosimilmente sfilacciato, con una base militante allo sbando, in preda alle chiacchiere di stampa e di piazza

e perennemente avvolta dal turbinio delle svariate correnti; un Partito che a fatica, tanta fatica, grazie al sostegno valoroso degli altri componenti della segreteria, è riuscito, in parte, a ri - compattarsi, almeno per pochi mesi, fino a quando i continui, bramosi tentativi di cannibalismo, avanzati dalla segreteria di Forza Italia, hanno sortito l’effetto di chi preferiva misurarsi protraendo la tattica dei risultati personali, a danno di una compagine unitaria professata da AN, che, invece,senza nulla pretendere sul piano individuale, manifestava l’orgoglio e la volontà di fare ATTIVAMENTE la sua parte.

Nonostante un’ ottima gestione provinciale e regionale degli ultimi due anni, in realtà, è questo lo scenario in cui vive il Partito in ogni dove, circolo del Salento, di Puglia o d’Italia che sia…

Di questa oggettiva debolezza, conseguente alle divisioni interne, sta profittandosene F.I. al fine di affermare ovunque la sua egemonia.

Alleanza Nazionale è oramai un partito lacerato che ha subito negli ultimi anni il malgoverno verticale, fatto spesso e volentieri di capitomboli a 360 gradi su quelli che sono i temi fondamentali, valoriali, culturali.

Forse per difetto di ascolto, chi praticava le guerre di posizionamento al vertice, ha creduto che non ci sarebbero state ripercussioni sulla base, o che come biechi soldatini sovietici, i militanti sarebbero rimasti indenni, uniti e coesi a salvaguardare l’ambizione personale dei capi e degli amici di periferia.

Il loro PDL, infatti,non rispecchia la visione di molti militanti di AN, quella cioè di un Partito di matrice comunitaria, sociale, cattolica, federale nelle istituzioni, moderato e riformista, tant’è che, nonostante gli sforzi fatti dalla attuale dirigenza nazionale di AN a produrre una mozione credibile alla base, di fatto del retaggio storico,polito, culturale di AN e del MSI non rimane quasi nulla, nemmeno il riferimento a Giorgio Almirante come padre politico della Destra Italiana.

“Consummatum est” e solo per entrare nel PDL, un partito a vocazione liberal capitalista, di stampo populista, in cui dai vertici alla base,( neofita e politicamente a-culturata rispetto ai tanti militanti di Destra che si sono formati nelle sezioni di partito), si fa eco, con toni e accanimento da tifoseria ultrà, un linguaggio pappagallesco, estremo, riflesso contrapposto del vetero comunismo radical chic mediatico, culturale, anti berlusconiano.

Questo governo arranca su molti temi: dalle politiche sociali, al lavoro, fino alla dolente questione meridionale.

Gli eredi di Gentile avrebbero avuto la facoltà di fare altro per la scuola italiana; allo stesso modo i veri successori di Tatarella si sarebbero opposti come mastini al tradimento delle aspettative del popolo meridionale, a vantaggio di un Nord organizzato e ben rappresentato e di cotanta “Roma ladrona”, laddove una certa Destra ha incassato il lauto bottino in cambio di una supina annessione al PDL.

La rassegnazione al bipartitismo, come asserisce qualcuno, sarebbe rassegnazione alla morte di questa nazione, le cui aspettative vanno ben oltre quelle offerte nello steccato partitocratrico imposto dal “palazzo”.

Non ci stupisce più di tanto la reazione avuta in questi giorni dal Ministro Fitto, al quale molti di noi imputano una responsabilità oggettiva per non aver saputo o voluto difendere e rappresentare al meglio le istanze di noi meridionali, in questa prima e fondamentale fase governativa.

Un’ assordante silenzio ha fatto da sfondo all’immobilismo omertoso del giovane Ministro, già primo responsabile per aver consegnato la Puglia nelle mani di Vendola.

Ancora non ci scordiamo delle cocenti sconfitte elettorali pervenute a ruota libera alle passate regionali e provinciali, quando il malcontento della gente era all’apice. Stesso malcontento che ha portato Prodi al governo dopo 5 anni di Berlusconi. Tempi, questi, in cui Adriana Poli Bortone trionfava a Lecce e nel collegio meridionale da europarlamentare, assegnando ad AN percentuali uniche in Italia.

Il nostro “caro bontempone di paese” ha addirittura affermato che se il Senatore avesse avuto un posto come Ministro si sarebbe certamente accontentata, tacendo una volta per tutte. Io dico senza ombra di dubbio che si sbagliava.

 Adriana Poli Bortone è stata estromessa negli ultimi 5 minuti dalla lista dei ministri, proprio perché scomoda, ella avrebbe sicuramente messo i bastoni tra le ruote a chi aveva altri progetti per l’Italia e per il nostro Sud, progetti che non avrebbero di certo tutelato il meridione.

Ecco perché “io non ci sto”, mio caro compaesano, nonché segretario di Forza Italia.

Non mi farò investire dal calderone PDL, soprattutto se la predica, poco credibile, giunge a gran voce da chi,come te, fino a ieri, si batteva per i Verdi e votava Pecoraro Scanio alle primarie del PD.

 

Il segretario

Tony Ingrosso

  

sabato 21 febbraio 2009

RIUNIONE PRE-CONSIGLIO

LUNEDI 23 FEBBRAIO ORE 19.30 RIUNIONE PRE-CONSIGLIO COMUNALE

AN: PRESENTATA LA MOZIONE CONGRESSUALE





DALLA DESTRA AL POPOLO DELLA LIBERTA': IL PARTITO DEGLI ITALIANI


"Dalla Destra al Popolo della Libertà: Il Partito degli Italiani è il titolo della mozione per il congresso di Alleanza Nazionale verso il Pdl già fissato per Sabato 21 e Domenica 22 Marzo a Roma, presentata alla Camera dei Deputati dalla Regenza e dall'Ufficio Politico del Partito. Presenti il Reggente Ignazio La Russa, Altrero Matteoli, Gianni Alemanno, Andrea Ronchi, Italo Bocchino.

mercoledì 18 febbraio 2009

AREE VASTE : “BEN VENGANO LE ANTICIPAZIONI”

Il senatore Poli Bortone accoglie positivamente la proposta della Giunta della Regione Puglia: “Si potrebbe cominciare da subito con la fascia costiera”

“L’idea degli accordi stralcio sulle aree vaste potrebbe anche essere valutata positivamente se però dalle parole si passasse subito ai fatti”. Il senatore del Popolo della Libertà Adriana Poli Bortone commenta la proposta della Giunta della Regione Puglia relativa ad accordi stralcio per anticipare alcune opere che dovranno essere finanziate con i fondi europei della programmazione 2007/2013. “Il ritardo della Regione sulla programmazione - sottolinea con forza - è un dato di fatto e le polemiche con i tempi della programmazione precedente appartengono alla inutile palestra della politica della quale Puglia e Mezzogiorno in genere non hanno bisogno. Sulle responsabilità eventuali del passato si sono già espressi gli elettori. Oggi vi sono responsabilità forti dell’attuale Giunta ed è questa che deve dare risposte. Per il Movimento per il Sud - puntualizza ancora Adriana Poli Bortone - l’obiettivo “sviluppo e lavoro” è prioritario, quindi ben vengano, se vere, le anticipazioni di 5 milioni di euro per ciascuna area vasta. Potremmo, per esempio, incominciare da subito sulla fascia costiera per la quale occorrono interventi strutturali che consentano di orientare davvero lo sviluppo della Puglia verso quell’area economica del turismo, specialmente quello “identitario”, che rappresenta la reale vocazione del territorio”.

lunedì 16 febbraio 2009

CHIARIMENTI DEL SEGRETARIO: LA NOSTRA E' OPPOSIZIONE RESPONSABILE,COSTRUTTIVA, POSITIVA

L'articolo apparso oggi su un quotidiano locale, inerente alla nostra proposta per la realizzazione di un nuovo Palasport a Sannicola, riporta dichiarazioni false e infondate attribuite ai dirigenti di Alleanza Nazionale e al sottoscritto.
In virgolettato si è osato dire che AN non ha ritenuto una priotità la messa in sicurezza dell'edificio Scuole Elementari, considerando tale piuttosto il Palasport.
Al contempo, sempre falsamente, si mettono in evidenza critiche avanzate nei confronti dell'amministrazione comunale; nulla di più infondato, come si evince dal comunicato stampa, già pubblicato su questo blog, inviato per interno, privo di qualsivoglia dichiarazione verbale a seguito.

La nostra vuole essere una forma di opposizione costruttiva, che intende stimolare l'amministrazione comunale a fare tutto il possibile affinchè si possa realizzare un nuovo Palasport.

La scelta di questa segreteria, subito dopo la campagna elettorale e la ri elezione del Sindaco Nocera è stata quella di produrre un' opposizione positiva.
Abbiamo preso atto che Sannicola ha incaricato il Sindaco Nocera a continuare il suo lavoro amministrativo e consapevoli del fatto che le dure contrapposizioni politiche creano un blocco allo sviluppo del territorio, abbiamo scelto di operare in maniera differente.

Ci siamo ben guardati dal rincorrere un altro modello di opposizione, leggittima, a volte anche apprezzabile, ma spesso scadente nello stile e nei contenuti.
L'opposizione dell AL LUPO AL LUPO, farà anche bene a chi è interessato a perseguire obbiettivi del tutto personali, noi però abbiamo a cuore altro: noi riteniamo una priorità lo sviluppo socio economico del nostro territorio.

Di certo deve essere importante ed indispensabile l'azione di controllo; riteniamo però fondamentale creare le condizioni affinchè si concretizzi una visione comune per lavorare sinergicamente sull'ammodernamento e lo sviluppo.
Il Sindaco Nocera con i progetti di associazione dei comuni e sul discorso dell'area vasta si è posto e a posto a questa comunità obbiettivi ambiziosi: non possiamo che sostenere questo nuovo percorso, avallato e condiviso da tanti amministratori locali anche di centrodestra.

Su questo terreno noi intendiamo fare la nostra parte.
In tempi come questi corre l'obbligo essere uniti, mettendo da parte le differenze politiche per affrontare le dure sfide del futuro.
Tutto il resto sarà sicuramente utile alla priopria piccola bottega o al cospicuo botteghino elettorale, non certo alla causa di rinascita della comunità e di tutto il territorio salentino e meridionale.

Abbiamo scelto di avviarci su questa strada, investendo anche sul Sindaco Nocera.
Siamo certi che saprà tenere in considerazione le istanze e le proposte che giungeranno da AN, come ad esempio l'istituzione della commissione comunale sulla sicurezza stradale e la valutazione del nostro progetto tecnico economico e finanziario per un nuovo palasport.

Ovviamente l'opposizione si fa costruttiva solo quando dall'altra parte vi è un soggetto aperto a recepire, disposto a dialogare, pronto e coraggioso ad attuare.

IL SEGRETARIO

mercoledì 11 febbraio 2009

NUOVO PALAZZETTO DELLO SPORT: AN METTE A DISPOSIZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE (A TITOLO GRATUITO) UN PROGETTO












COMUNICATO STAMPA


L’appello lanciato su facebook dalla società sportiva Antares di Sannicola per la realizzazione di un nuovo palasport ci trova in totale sintonia.
Noi, per primi, siamo pronti a fare la nostra parte.
Mettiamo a disposizione gratuita dell’amministrazione comunale un progetto per la realizzazione di un palasport.
Si tratta ovviamente di un progetto di massima, che nella fase esecutiva sarà adattato al budget disponibile, sulla base delle risorse economiche che l’amministrazione comunale intenderà ricercare e mettere a disposizione.
Da tempo questa segreteria sta lavorando per redigere fattivamente una proposta di questo tipo. Obbiettivo raggiunto solo ed esclusivamente grazie alla collaborazione di un giovane ingegnere che ha voluto prestare la sua opera professionale a titolo assolutamente gratuito.

Nei prossimi giorni organizzeremo un incontro con la società sportiva Antares e con le altre associazioni sportive attive, presenti sul territorio. Cercheremo un coinvolgimento degli addetti ai lavori per ottimizzare al meglio il progetto del palasport, in base alle loro stesse necessità.

Ci stiamo relazionando anche con alcune agenzie che si occupano di spettacolo ed organizzazioni di eventi per valutare l’opportunità di realizzare una struttura polivalente, con caratteristiche tali da essere collocata sul mercato per l’utilizzo di varie attività.

L’amministrazione comunale potrebbe anche valutare l’opportunità di realizzare l’impianto utilizzando il progetto di finanza come strumento di compartecipazione di capitali privati all’investimento.

Un’altra opportunità per reperire risorse economiche utili potrebbe essere quella della messa in vendita di alcuni edifici pubblici inutilizzati, per esempio Villa Scarcilia.

L’ appello, in chiave politica, siamo noi a rilanciarlo a tutta la classe dirigente cittadina, al netto dei colori di appartenenza: corre l’obbligo dare una risposta concreta alle istanze (mai strumentali o di parte) delle operose associazioni sportive attive a Sannicola, in particolare della associazione Antares, , a coloro che da decenni si impegnano quotidianamente con tanti sacrifici a diffondere i molteplici valori positivi dello Sport, a tutti i giovani della nostra comunità che svolgono attività sportiva. Ci rendiamo perfettamente conto delle difficoltà economiche in cui versa il nostro Comune, si tratta però di individuare delle priorità e assumersi la responsabilità di compiere delle scelte. Auspichiamo nella buona volontà del Sindaco e di tutta l’Amministrazione Comunale.


IL SEGRETARIO
Tony Ingrosso

RINASCEIL SUD, RIPARTE L'ITALIA



domenica 8 febbraio 2009

ADRIANA POLI BORTONE PRESENTA IL "MOVIMENTO PER IL SUD"

MOVIMENTO PER IL SUD

Adriana Poli Bortone: “Spazio al meridionalismo sano, propositivo e con obiettivi chiari”. Appuntamento sabato 14 febbraio (ore 11:00) al Teatro Kursaal Santa Lucia di Bari.
È in programma sabato 14 febbraio presso il Teatro Kursaal Santa Lucia (ore 11:00) di Bari (Largo Adua n. 5) la presentazione del nuovo Movimento per il Sud. Propositi e finalità del movimento saranno illustrati dal senatore Adriana Poli Bortone.
“Non è un nuovo Partito - spiega - ma un movimento d’opinione aperto al contributo di chiunque voglia rendersi interprete di un meridionalismo sano, propositivo e con obiettivi chiari. Intendiamo illustrare una bozza di programma sul quale far convergere appunti, spunti di riflessione e proposte da parte di chi crede che ci siano spazi politici da riempire, esigenze territoriali da interpretare, specifiche istanze da rappresentare. Per la costruzione di un “federalismo politico” che sappia interpretare al meglio il protagonismo meridionale. Esiste in questo periodo un vuoto sostanziale di contenuti che riguarda proprio il Mezzogiorno. Questo vuoto va riempito con le idee e la partecipazione attiva dei cittadini meridionali, con una nuova cultura politica che contribuisca alla nascita di una classe dirigente capace di affrontare con piglio e determinazione le emergenze, ma soprattutto - conclude Adriana Poli Bortone - capace di saper costruire un futuro di sviluppo duraturo per il Mezzogiorno d’Italia”.

L'UNICA VERA RIVOLUZIONE: "PROPRIETA' POPOLARE DELLA MONETA"






"Quando avranno inquinato l'ultimo fiume, quando avranno tagliato l'ultimo albero, quando avranno ucciso l'ultimo bisonte, solo allora capiranno che non potranno mangiare e bere i loro soldi" (TORO SEDUTO)



CHE COS'E' IL SIGNORAGGIO
Ufficialmente non esiste. Nessuno ne parla. Eppure è un qualcosa che sta facendo sprofondare l'intero pianeta nel debito, giorno dopo giorno, inesorabilmente. Quante volte abbiamo sentito parlare di debito pubblico, commerciale, di debito dei paesi in via di sviluppo, ecc. Ma debito nei confronti di chi? Cosa lo provoca? E soprattutto: cos'è questo Signoraggio?
Il Signoraggio è la differenza tra il valore nominale della moneta e il suo costo di produzione. La moneta, come ogni bene tangibile, ha un suo costo di produzione: per le banconote pensate a carta e inchiostri; per le monete di metallo pensate alle leghe. Ma nonostante ciò, la stampa e quindi l'emissione di moneta costa pochissimo, anche perché dal 15 agosto 1971, Nixon eliminò la convertibilità delle monete in oro, affossando per sempre gli accordi di Bretton Woods del 1944. Quindi l'emissione di moneta da oltre trent'anni non ha più bisogno di un controvalore in metallo prezioso (oro, argento o rame).
Facciamo un esempio numerico: stampare un biglietto da 100 euro costa, più o meno, 5 centesimi di euro (tra carta e inchiostri)! Una sciocchezza, vero? Ebbene questa banconota, che costa solamente 0,05 euro, viene «affittata» agli Stati al valore nominale, cioè a 100 euro! Questa differenza è il Signoraggio!
La società privata che stampa ed emette la moneta in pratica 'guadagna' per ogni banconota emessa la bellezza di 99,95 euro (tolte le spese di stampa) mentre lo Stato, sempre per ogni banconota, s'indebita di 100 euro! Sapete qual'è il nome di questa società privata che s'incamera il Signoraggio? Banca Centrale.
Per essere pignoli, allo Stato quella moneta costa ancora di più per via del «tasso di sconto» (il costo cioè del denaro tra Banca Centrale e banca locale) che oggi è del 2%. Per cui la banconota da 100 euro, allo Stato costa la bellezza di 100 euro + 2 euro (pari al tasso del 2%) e quindi 102 euro!!!
Siamo o non siamo alla follia pura? Lo Stato paga alla Banca Centrale l'affitto di questa moneta con Titoli di Stato, e pertanto s'indebita in maniera spropositata e continuativa nei suoi confronti. Noi paghiamo questo debito con le tasse.
Lo Stato in definitiva monetarizza il proprio debito, e questo debito continuerà a crescere giorno dopo giorno, anno dopo anno. Nessuno con un simile sistema potrà mai semplicemente pensare di uscire dal debito, figuratevi i Paesi in via di sviluppo.
E se fosse lo Stato a stamparsi la moneta e a tenersi il Signoraggio? Non esisterebbero più le tasse. Non sarebbe bella una società priva di tasse? Una società dove le persone lavorano il minimo indispensabile e non si ammazzano per sopravvivere come accade oggi? Utopia? Per qualcuno sì, per me si chiama Sovranità monetaria, quella che ci hanno tolto alcuni frammassoni da molto tempo, e cioè almeno da quel lontano 27 luglio 1694.
Qualcuno in passato ha tentato di rientrare in possesso della Sovranità, ma gli è costato parecchio.
Il 4 giugno 1963 il presidente statunitense John F. Kennedy ordinò l'emissione da parte del Ministero del Tesoro - quindi dello Stato - di oltre 4 miliardi di dollari dell'epoca con banconote che recavano la scritta «United States Note» (biglietti di Stato, in pratica dei cittadini) invece di «Federal Reserve Note» (biglietti della Fed, in pratica della Banca Centrale privata). JFK giocò pericolosamente col fuoco, sfidando il potere della Fed.
Il 22 novembre, e cioè dopo pochi mesi, Kennedy fu eliminato a Dallas, città simbolo del «denaro» e «undicesima» sede delle dodici Banche Centrali statunitensi! Sapete qual'è stata la prima cosa che fece il suo successore, Lyndon Johnson? Ritirò immediatamente dalla circolazione quei dollari del «popolo» sostituendoli con quelli «privati» della Federal Reserve!
Nel nostro Paese la sovranità monetaria (il potere di chi stampa ed emette moneta) era fino a ieri della Banca Centrale d'Italia. Oggi la sovranità monetaria, e quindi il Signoraggio, è nelle mani della Banca Centrale Europea (BCE) con sede a Francoforte. Entrambe private. La BCE, nata con il Trattato di Maastricht, è una banca formata dalle 15 Banche centrali dei paesi membri fondatori tra cui la nostra Bankitalia (con sede alle Cayman).
Non tutti sanno però che le Banche centrali sono per la maggior parte banche private. Bankitalia per esempio è controllata da Gruppo Intesa (proprietaria del 27,2%), San Paolo IMI (17,23%), Capitalia (11,15%), Unicredito (10,97%), Generali (6,33%), Monte dei Paschi (2,50%), RAS (1,33%), INPS (5%), Carige (3,96%), BNL (2,83%), La Fondiaria (2%), Premafin (2%), Cassa di Risparmio di Firenze (1,85%), e un restante 5,65% di anonimi. Solamente i primi 3 gruppi controllano oltre il 55% della Banca Centrale italiana, e la cosa assurda è che la Banca Centrale dovrebbe controllare le banche commerciali, cioè i propri soci. Il controllore che controlla se stesso! Ora è chiaro perché non sono stati evitati, e non lo saranno neppure in futuro, scandali e crack finanziari.
Quindi la BCE è una banca privata, perché formata da banche private, ma a differenza delle altre è l'unica privata che può per legge emettere moneta in Europa. Come recita l'articolo 105A del capitolo 2 della «Politica monetaria» del Trattato di Maastricht: «La BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote all'interno della Comunità». Il Signoraggio europeo è pertanto di competenza della BCE, la quale poi lo distribuisce ai soci privati in proporzione alla percentuale di competenza.
Antonio Fazio & C. oggi prendono il 14,57% del Signoraggio europeo e il 92% del Signoraggio nazionale (l'8% rimane alla BCE). Questo l'elenco dei soci con le relative percentuali:

Banca del Belgio (2,83%);
Banca Danimarca (1,72%);
Banca della Germania (23,40%);
Banca della Grecia (2,16%);
Banca della Spagna (8,78%);
Banca della Francia (16,52%);
Banca d'Irlanda (1,03%);
Banca d'Italia (14,57%);
Banca Lussemburgo (0,17%);
Banca d'Olanda (4,43%);
Banca d'Austria (2,30%);
Banca del Portogallo (2,01%);
Banca di Finlandia (1,43%);
Banca di Svezia (2,66%);
Banca d'Inghilterra (15,98%).

Non trovate qualcosa di strano nella lista delle banche-membri? Sbaglio o Inghilterra, Svezia e Danimarca fanno parte dell'Europa ma non hanno accettato la moneta unica, l'euro? Purtroppo, non sbaglio. Queste banche si intascano il 100% del Signoraggio della loro moneta (sterlina, corona danese e svedese), e una percentuale pure del Signoraggio europeo. Detto in altri termini: noi italiani li stiamo aiutando a pagare le loro tasse!
Non vorrei complicare il quadro, ma è d'obbligo precisare che esistono tre tipi diversi di Signoraggio, uguali nel meccanismo ma diversi nel soggetto che se lo intasca. Il Signoraggio appena visto sulla moneta cartacea per opera della BCE rappresenta il furto colossale per antonomasia, poi c'è un Signoraggio sulle monete metalliche, che è l'unico per così dire statale, che va al Ministero del Tesoro, e infine quello sulla moneta scritturale, quella virtuale creata dalle banche, che rimane nelle banche commerciali.
A parte il Signoraggio sulla moneta metallica - che rappresenta in valore quello minore - la truffa sulla moneta virtuale delle banche commerciali è ancora più complessa. In questo caso il Signoraggio è costituito dal valore nominale (anche se in questo caso non è moneta reale) di tutta la moneta prestata dal sistema bancario, sotto forma di credito (conto corrente, ecc.), al netto del costo di produzione della stessa (assolutamente nullo: semplice digitazione su computer o scrittura su un registro).
Ovviamente non scherzo quando parlo di moneta creata dal nulla, e adesso ve lo spiego con un altro esempio. Quando una persona va in una banca locale e deposita 100 euro in contanti, la banca con questi 100 euro «reali» è in grado di prestare ben 5000 euro «virtuali».
Questa alchimia ha un nome preciso: «credito frazionale», ed è un'operazione di moltiplicazione permessa e autorizzata dalla cosiddetta «riserva bancaria», il cui valore è deciso, guarda caso, dalla Banca Centrale. In pratica questa «riserva» è un tasso che indica la quantità minima di soldi che la banca deve trattenere fisicamente nelle casse, appunto come riserva. Oggi il «tasso di riserva» è del 2%. La banca allora mette subito in «riserva» quei 100 euro che sono reali, e automaticamente (avendo nei forzieri questi 100 euro) la legge le permette di «crearne» 5000! Il 2% di 5000 euro è proprio 100 euro. Se non ci credete, mettevi d'accordo con i correntisti di una banca e andate a ritirare tutti lo stesso giorno il denaro...
Le banche possiedono fisicamente circa un cinquantesimo del denaro che movimentano. Sorge spontanea una domanda: ma se deposito 100 euro reali e la banca ne crea 5000, da dove saltano fuori i 4900 euro? Ahimè questo denaro, che non esiste e non può esistere nella realtà, sottrae ricchezza al paese in un circolo vizioso perverso e deleterio. La stragrande maggioranza dei soldi sono sotto forma di moneta scritturale, quindi di moneta virtuale, e quindi di moneta-debito.
Capito qual'è la madre di tutti i mali? Quello che avete appena letto è il segreto più grande e nascosto, forse la più grande e colossale truffa perpetrata a nostro carico da tre secoli. Talmente grande che probabilmente almeno sette presidenti degli Stati Uniti, come scrive Marco Saba nel suo «Bankenstein: tutto quello che non avreste mai voluto sapere sulle banche», sono stati assassinati proprio per la questione monetaria: Harrison, avvelenato; Taylor avvelenato; Lincoln con arma da fuoco; Garfield avvelenato; McKinley con arma da fuoco; Roosevelt avvelenato; Kennedy con arma da fuoco.
Detto questo, noi comuni cittadini consumatori e base della Piramide del Potere, cosa possiamo fare? Intanto, prendere coscienza del funzionamento di un sistema monetario e di un Signoraggio grazie ai quali il potente cartello delle banche sta facendo sprofondare volutamente il pianeta in un baratro economico spaventoso. Quale controllo è più efficace dell'impoverire le masse? Si tratta di un establishment talmente potente che nessuno, e dico nessuno, si mette contro denunciandolo pubblicamente al mondo intero. (Un'altra cosa interessante da sapere è che il famoso Premio Nobel per l’Economia in realtà non è un Premio Nobel, perché non viene assegnato dalla Fondazione Nobel ma dalla Banca Centrale svedese, n.d.t. pedras.it)
A parte personaggi eccezionali, sconosciuti ai più, come il professor Giacinto Auriti (promotore della moneta alternativa Simec) e il procuratore generale della Repubblica Bruno Tarquini (che denunciò la truffa di Bankitalia), dove sono i paladini della giustizia? Quelli che in tivù si fanno promotori dei diritti dei cittadini?
È facilissimo criticare una società o una banca perché si comporta male, perché frega le persone, ecc., ben più difficile è denunciare un sistema monetario che sta mandando in rovina l'intero pianeta.
Non sto dicendo di togliere i soldi dalle banche (anche se il guadagno sarebbe maggiore!) per dare un segnale forte e mandare qualcuno che veramente lo merita in fallimento, sto semplicemente mettendo in luce il meccanismo. Tutto qua.
Poi ognuno di noi, in base al proprio livello di coscienza, deciderà se partecipare o meno a tale 'gioco' perverso...
Esistono comunque svariati modi per investire in maniera più etica i propri risparmi, evitando così la moltiplicazione del denaro che crea debito, e che poi paghiamo sotto altre forme (tasse, prodotti più cari, ecc.). Basta cercare e informarsi.
Un passaggio successivo è quello di aprire la mente per entrare nell'ottica di accettare possibili monete complementari o regionali. Oggi nel mondo di queste valute se ne contano circa 5000 e sono quelle che, per intenderci, hanno aiutato l'Argentina a tirarsi su dal disastro economico. Anche se il tubo catodico non ce lo dice, a far riemergere l'economia argentina non sono state le banche, ma le monete complementari. Una moneta locale può essere emessa da una Comunità: per esempio una Provincia, un Comune o anche una associazione onlus.
Importante è l'accettazione (essere chiari fin da subito nello statuto nel caso dell'associazione), e capire che il funzionamento è prettamente per i prodotti di consumo locali. Approfitto dell'occasione per dirvi in anteprima che nella nostra capitale sta per essere messo in circolazione l'Eco-Roma...
L'euro è valido solo perché noi lo accettiamo e riconosciamo come tale: ma non è nostro, è di proprietà della Banca Centrale Europea (privata). Ricordiamolo questo, perché potrà capitare un giorno che presentando in banca un biglietto, magari da 100 euro, esso venga ritirato dal legittimo proprietario e non più restituito... E allora?



TERRA NOSTRA

domenica 1 febbraio 2009

L’incompetenza e la negligenza dell’Amministrazione Nocera a danno dei Cittadini


L’incompetenza e la negligenza dell’Amministrazione Nocera
a danno dei Cittadini

Sono decine i contribuenti che in questi giorni si sono rivolti a noi per valutare la questione dell’ICI arretrata!
Purtroppo siamo costretti a constatare che ancora una volta l’amministrazione Nocera gestisce la macchina amministrativa con incompetenza e negligenza. La dimostrazione di questa nostra affermazione sta nei fatti.
Il Governo cittadino ha aspettato l’ultimo giorno utile per notificare gli avvisi di accertamento ai contribuenti non in regola con l’ICI relativa all’anno 2003 sulle aree fabbricabili, nonostante tale voce fosse già stata inserita in Bilancio di previsione e consuntivo, alcuni mesi fa.
In seguito alle sollecitazioni dell’opposizione, e ai numerosi malcontenti di molti cittadini, dopo aver fatto recapitare le cartelle esattoriali con sanzioni e interessi moratori, l’amministrazione corre ai ripari e, nella seduta di giunta del 14 gennaio 2009, ha adottato un provvedimento che elimina solo le sanzioni e non gli interessi moratori degli anni dal 2003 al 2006. Tale decisione viene presa dall’amministrazione non per rispetto dei Cittadini ma perché secondo l’art. 6 comma 2 del D.L.472/97 …“Non è punibile l’autore della violazione quando essa è determinata da obiettive condizioni di incertezze sulla portata e sull’ambito di applicazione delle disposizioni alle quali si riferiscono”… una scelta quindi dettata non dal buon senso o per venire incontro ai Cittadini ma per salvarsi il fondoschiena.
Tant’è che approvata la delibera, l’amministrazione Nocera si limita a pubblicarla all’albo, e non provvede a informare il Cittadino tramite un opportuno manifesto.
Nel frattempo, quando l’opposizione mette in risalto l’iniquità e la slealtà della retroattività dell’imposta, il Sindaco e la sua amministrazione nel rispondere, con un manifesto indegno, si ricorda di informare i Cittadini della delibera che elimina le sanzioni. Quest’atto dimostra l’incompetenza, la negligenza e il disinteresse nei confronti del Cittadino, che passa in secondo piano, rispetto allo scontro politico che spesso sfocia nel personale.
Con questo riteniamo che la delibera di giunta n.2 del 14/01/2009 non risolve la questione nel suo complesso, e dopo vari confronti con Amministrazioni vicine che hanno affrontato analogo problema (lavoro che avrebbero dovuto fare gli amministratori in carica!), siamo pervenuti alla determinazione che l’Amministrazione di Sannicola per tutelare fino in fondo gli interessi di quei Cittadini che si sono visti recapitare gli avvisi di pagamento, senza avere il tempo necessario per effettuare le dovute verifiche, deve adottare immediatamente un provvedimento di “condono” che possa ridurre per tutti gli anni arretrati dal 2003 fino al 2008 almeno del 30% il valore tassabile consentendo anche di rateizzare l’importo dovuto.
Riteniamo inoltre che il Cittadino vada informato al più presto sul iter da seguire alla luce della delibera n.2 del 14/01/2009.
Chiediamo, infine, all’amministrazione Cittadina un confronto politico corretto e nel rispetto delle singole persone e di tutti i Cittadini.

I CONSIGLIERI COMUNALI
Dott.ssa Daniela TALÀ Ing. Marzio MOLLE

lunedì 26 gennaio 2009

VERTICE DELLA DIRIGENZA DI AN CON IL NEO COMMISSARIO, IL SENATORE FRANCESCO AMORUSO

“Uniti e determinati a confluire con i valori di riferimento, al fianco di Forza Italia, nel Popolo della Libertà”.
Così, il Senatore Francesco Amoruso, neo Commissario del Partito, dichiara al termine della riunione, da lui stesso convocata, con i Presidenti delle sei Federazioni provinciali di AN, tenutasi ieri 23 gennaio a Bari nella sede del Coordinamento Regionale.
I tavoli delle trattative politiche per le prossime e vicine elezioni Amministrative, Provinciali ed Europarlamentari non possono più aspettare, occorre riprendere proficuamente il dialogo avviato in passato con Forza Italia”.
Alla battuta di arresto dei giorni scorsi segue,
quindi, il forte impulso del neo Coordinatore a riprendere e concludere velocemente tutti i negoziati.

venerdì 23 gennaio 2009

ADRIANA POLI BORTONE SI DIMETTE DALLA GUIDA REGIONALE DI AN

Il senatore Adriana Poli Bortone ha consegnato ieri al Presidente Gianfranco Fini ed al reggente Ignazio La Russa le dimissioni dalla carica di coordinatore di Alleanza Nazionale in Puglia.
E nel suo comunicato si legge: “I miei convincimenti in tema di Mezzogiorno e l’attuale scarsa attenzione nei riguardi di un territorio di rilevante importanza per l’Europa e l’area del Mediterraneo mi impediscono di mantenere la carica, seppur elettiva, di coordinatore regionale di Alleanza Nazionale. Stamane ho coerentemente rimesso le mie dimissioni nelle mani del presidente Fini e del reggente La Russa”.

domenica 18 gennaio 2009

DA LECCEPRIMA: "TERZO POLO: LA NUOVA IDEA DI ADRIANA PER LE PROVINCIALI"

Cosa bolle in pentola a Lecce nelle sempre più controverse manovre per le provinciali del prossimo giugno? “Di tutto, di più” verrebbe da dire, citando un famoso spot sulla televisione pubblica. E, infatti, i già complessi movimenti dei mesi scorsi da parte dei partiti politici locali, alla ricerca di se stessi e ancora privi di una coalizione ben chiara, sono stati ulteriormente sconvolti dalla mossa a sorpresa della senatrice e coordinatrice di An, Adriana Poli Bortone, che ha recentemente proposto l’idea di un Partito del Sud, trasversale ed orientato alla sola difesa dei problemi del mezzogiorno, un po’ sul modello di quanto la Lega di Bossi fa al Nord. 

Una proposta non del tutto nuova, ad essere sinceri, se si tengono presenti i movimenti minoritari già nati sul territorio a tutela del Salento, resa questa volta particolarmente d’impatto dal coinvolgimento diretto di un big della politica locale, come è unanimemente riconosciuto l’ex sindaco di Lecce. Una scelta, che, a dirla tutta, è molto più complessa di quella che apparentemente possa sembrare, perché rientra in una partita, che si gioca a tutto campo e che fuoriesce dai confini salentini: è ormai evidente il tentativo dei vertici di Forza Italia di escludere la Poli dalla possibilità di candidarsi alla Regione, per una questione di rappresentanza politica sul territorio, visto che il governo italiano è rappresentato in Puglia da un ministro e da un sottosegretario salentini; difficile sarebbe, per Forza Italia, proporre al territorio di Foggia e Bari l’ennesimo salentino anche alla guida della Regione. 

Ma appare, ormai certo, che per la senatrice sia ormai imminente anche il taglio per una candidatura a coordinatrice regionale del Pdl: una mazzata dopo l’altra, che la Poli, stando ai vertici del partito, dovrebbe attutire ingoiando la pillola della candidatura a Palazzo Celestini, verso cui la senatrice non sente grande attrattiva. Per questo, dal canto suo, intende coronare una carriera politica, ricca di soddisfazioni e riconoscimenti, non rinunciando alla possibilità di giocare le proprie carte in ottica 2010: da qui, l’iniziativa, che nasce anche per rompere gli equilibri interni al Pdl, dove l’apparente partito unico, è solo un contenitore di molte anime, tutte protese alla difesa di una propria identità. La mossa della senatrice, alla ricerca di una “Alleanza per il Sud”, garante delle priorità del Sud, ha, però, ottenuto, un discreto successo, almeno a livello di sensazione, perché la possibilità di creare una forza (vicina o lontana dal Pdl, ancora non si sa) comunque autonoma, una sorta di terzo polo, affascina anche dentro altri schieramenti, soprattutto dove campeggiano anime moderate, che vivono soffocati dal bipolarismo. 

E di fatti, prima Angelo Tondo, poi a ruota, esponenti di spicco del Pd, come Stefàno, l’esponente del “Centro moderato”, Wojtek Pankiewicz, il presidente del consiglio del comune di Lecce, Eugenio Pisanò hanno tutti espresso interesse al progetto lanciato dalla Poli Bortone. Interesse espresso anche da un’altra big del Pd, come Loredana Capone, che tuttavia ha dissentito sull’idea di un vero e proprio partito, preferendo l’ipotesi di un movimento culturale e politico di collaborazione per il Sud. Sconcerto, invece, quello espresso dall’esponente del Pdl ed ex sindaco di Gallipoli, Vincenzo Barba, che ha criticato l’idea che non esista già una rappresentanza parlamentare, che sottoponga quotidianamente all’agenda politica le problematiche del Mezzogiorno. 

Dibattito, a parte, il Terzo Polo smuoverebbe l’incerto scenario delle provinciali 2009, sempre ammesso che volesse realmente concretizzarsi oltre le parole: perché potrebbe sancire un accordo sul territorio con Salvatore Ruggeri, segretario provinciale Udc, per il quale sembrava già fatto l’accordo con il Pd locale, sancito con la sua eventuale candidatura a Palazzo Celestini. Una mossa, insomma, che rischierebbe di sottrarre un candidato forte al centro sinistra, facendo saltare persino l’accordo con l’Udc, dato quasi per certo. Dall’altra parte, invece, il terzo polo sottrarrebbe consensi importanti al centrodestra, rimettendo in gioco le sicurezze del Pdl, ancora in altomare, per quel che riguarda il candidato. Un centro, capace, quindi, di oscurare i poli, diventando estremamente determinante sul territorio per il prossimo successore di Giovanni Pellegrino e che, in futuro, potrebbe acquisire un peso anche in Regione. Questa l’ambizione. Sempre ammesso che questo quadro politico possa realizzarsi. Nel centrodestra, intanto, il dibattito sul candidato sembra essersi bloccato, dopo le evoluzioni di questi giorni: non c’è stato il nome promesso entro Natale e l’ipotesi Garrisi sembra lentamente spegnersi. Il Pd, invece, continua le trattative con l’Udc, in attesa dell’assemblea di fine gennaio che sancirà le strategie per le provinciali, con la speranza ovviamente di poter portare in porto l’accordo con lo scudo crociato.